64 YOGINI DANZA e PITTURA

SPETTACOLO DI DANZA ODISSI A CURA DI MARIALUISA SALES  hirapur yogini danza             Sabato 16 aprile 2016, la sede di Chai Qi, vicolo Giorgi 27 a Velletri, ospiterà una serata d’eccezione  dedicata alla danza sacra dell’India, in cui l’esibizione delle danze potenti e liriche del repertorio Odissi saranno corredate da una mostra di pitture tradizionali su foglia di palma provenienti direttamente dalla regione dell’Orissa, realizzate appositamente per questo progetto di arti visive integrate dedicato al Tempio delle Yogini di Hirapur e patrocinato dalla professoressa Marialuisa Sales.  Cogliamo l’occasione per approfondire alcuni aspetti di questa arte raffinata, giunta in Italia da pochi decenni e ancora praticata da un numero esiguo di esponenti,  esempio unico di una disciplina corporea che integra danza, yoga, poesia, pittura, musica e scultura templare, rappresentando un esempio mirabile di quella interdisciplinarietà delle arti sacre che ha sempre contraddistinto il continente indiano.  La danza Classica dell’India La danza classica Odissi, originaria della regione dell’Orissa, trova – analogamente ad altri stili classici - il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra. In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda. Per secoli Devadasi e Mahari, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza poiché, secondo i testi sacri, nessuna offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi. Il termine “Odissi”, neologismo creato intorno alla metà del secolo scorso, indica la ricodificazione di quella coreusi liturgica e richiede lunghi anni di apprendimento di una disciplina rigorosa che alterna grazia (Laasya) e vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Analogamente ad altri stili classici, le sue caratteristiche stilistiche sono: la precisione dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di cerchi e triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive, similmente alla statuaria templare, hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I mudra (più propriamente hasta), gesti con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici e vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga. La danza Odissi rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente composizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi.  La mostra-spettacolo “Il tempio delle Yogini di Hirapur” Prendendo spunto dall’iconografia dei templi dedicati al culto Yoginī - tra i più affascinanti e misteriosi dell’India - lo spettacolo “Il Tempio delle Yoginī di Hirapur”, propone un esclusivo repertorio coreografico dedicato al tema delle divinità femminili potenti e sensuali presenti nel tempio. La presentazione è corredata dall’esposizione di opere tradizionali (pitture Patachitra e Talapatra) rappresentanti le 64 yoginī e divinità del culto shakta-tantra specificatamente commissionate da Marialuisa Sales alle maestranze femminili del villaggio di Hirapur a completamento del progetto coreutico. Utilizzando le coreografie originali della Guru V. Lakshmi Das di Puri (stile di Deb Prasad Das), la performance esordisce con la danza dedicata al dio Gaṇeśa seguito dall'inno alla dea Matangi, potente divinità delle foreste di origine tribale. Segue un Pallavi, composizione di danza pura, dedicata alla ragamurti Raga Arabhi, ove il modo musicale viene rappresentato nei suoi due aspetti complementari - maschili e femminili - di Raga e Ragini. Il percorso continua con la danza dedicata alle sette dèe madri Saptamātrikāh (da cui originano le 64 yoginī), per concludersi nell’inno a Śiva-Bhairav, cuore del sancta sanctorum del tempio, seguito dal brano finale Mokṣa. La presentazione-spettacolo è corredato da ampie e dettagliate descrizioni dei luoghi e dei testi delle danze ed esalta la potenza espressiva comune all'arte della scultura e della danza e la straordinaria ricchezza della coreusi classica nella sua interdisciplinarietà con le altre forme di espressione artistica tradizionale del subcontinente, senza l'aggiunta di alcun elemento estraneo e nel rispetto della tradizione d'origine.  Marialuisa Sales Danzatrice di formazione classica, professore di ruolo e presidente dell’Associazione Culturale Orchestès di Roma è specializzata in produzioni di alto profilo culturale e pedagogico. Ha danzato - fra i tanti - per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest e per importanti istituzioni museali tra cui il Museo MART di Rovereto, il Museo Nazionale D’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci", il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini e il Museo delle Arti del XXI Secolo MAXXI. È autrice di pubblicazioni sulla danza e diplomata presso la formazione Triennale di Movimento Creativo, metodo Garcia-Plevin. Dopo un lungo percorso di oltre sedici anni nella danza classica bharatanatyam - e da sempre appassionata delle tematiche connesse ai culti shakta - ha appreso il repertorio Odissi (stile di Debprasad Das) secondo la pedagogia tradizionale, in un rapporto individuale maestro-allievo presso la città-tempio di Puri in India.   PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI: sabato 16 aprile 2016, ore 18.30 presso CHAI QI Vicolo Giorgi 27- VELLETRI

SPETTACOLO DI DANZA ODISSI A CURA DI MARIALUISA SALES

Sabato 16 aprile 2016, la sede di Chai Qi, vicolo Giorgi 27 a Velletri, ospiterà una serata d’eccezione  dedicata alla danza sacra dell’India, in cui l’esibizione delle danze potenti e liriche del repertorio Odissi saranno corredate da una mostra di pitture tradizionali su foglia di palma provenienti direttamente dalla regione dell’Orissa, realizzate appositamente per questo progetto di arti visive integrate dedicato al Tempio delle Yogini di Hirapur e patrocinato dalla professoressa Marialuisa Sales.  Cogliamo l’occasione per approfondire alcuni aspetti di questa arte raffinata, giunta in Italia da pochi decenni e ancora praticata da un numero esiguo di esponenti,  esempio unico di una disciplina corporea che integra danza, yoga, poesia, pittura, musica e scultura templare, rappresentando un esempio mirabile di quella interdisciplinarietà delle arti sacre che ha sempre contraddistinto il continente indiano.

La danza Classica dell’India
La danza classica Odissi, originaria della regione dell’Orissa, trova – analogamente ad altri stili classici - il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra. In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda. Per secoli Devadasi e Mahari, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza poiché, secondo i testi sacri, nessuna offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi. Il termine “Odissi”, neologismo creato intorno alla metà del secolo scorso, indica la ricodificazione di quella coreusi liturgica e richiede lunghi anni di apprendimento di una disciplina rigorosa che alterna grazia (Laasya) e vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Analogamente ad altri stili classici, le sue caratteristiche stilistiche sono: la precisione dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di cerchi e triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive, similmente alla statuaria templare, hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I mudra (più propriamente hasta), gesti con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici e vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga. La danza Odissi rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente composizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi.

La mostra-spettacolo “Il tempio delle Yogini di Hirapur”
Prendendo spunto dall’iconografia dei templi dedicati al culto Yoginī - tra i più affascinanti e misteriosi dell’India - lo spettacolo “Il Tempio delle Yoginī di Hirapur”, propone un esclusivo repertorio coreografico dedicato al tema delle divinità femminili potenti e sensuali presenti nel tempio. La presentazione è corredata dall’esposizione di opere tradizionali (pitture Patachitra e Talapatra) rappresentanti le 64 yoginī e divinità del culto shakta-tantra specificatamente commissionate da Marialuisa Sales alle maestranze femminili del villaggio di Hirapur a completamento del progetto coreutico. Utilizzando le coreografie originali della Guru V. Lakshmi Das di Puri (stile di Deb Prasad Das), la performance esordisce con la danza dedicata al dio Gaṇeśa seguito dall'inno alla dea Matangi, potente divinità delle foreste di origine tribale. Segue un Pallavi, composizione di danza pura, dedicata alla ragamurti Raga Arabhi, ove il modo musicale viene rappresentato nei suoi due aspetti complementari - maschili e femminili - di Raga e Ragini. Il percorso continua con la danza dedicata alle sette dèe madri Saptamātrikāh (da cui originano le 64 yoginī), per concludersi nell’inno a Śiva-Bhairav, cuore del sancta sanctorum del tempio, seguito dal brano finale Mokṣa. La presentazione-spettacolo è corredato da ampie e dettagliate descrizioni dei luoghi e dei testi delle danze ed esalta la potenza espressiva comune all'arte della scultura e della danza e la straordinaria ricchezza della coreusi classica nella sua interdisciplinarietà con le altre forme di espressione artistica tradizionale del subcontinente, senza l'aggiunta di alcun elemento estraneo e nel rispetto della tradizione d'origine.

Marialuisa Sales
Danzatrice di formazione classica, professore di ruolo e presidente dell’Associazione Culturale Orchestès di Roma è specializzata in produzioni di alto profilo culturale e pedagogico. Ha danzato - fra i tanti - per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest e per importanti istituzioni museali tra cui il Museo MART di Rovereto, il Museo Nazionale D’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci", il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini e il Museo delle Arti del XXI Secolo MAXXI. È autrice di pubblicazioni sulla danza e diplomata presso la formazione Triennale di Movimento Creativo, metodo Garcia-Plevin. Dopo un lungo percorso di oltre sedici anni nella danza classica bharatanatyam - e da sempre appassionata delle tematiche connesse ai culti shakta - ha appreso il repertorio Odissi (stile di Debprasad Das) secondo la pedagogia tradizionale, in un rapporto individuale maestro-allievo presso la città-tempio di Puri in India. 

PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI:
sabato 16 aprile 2016, ore 18.30 presso CHAI QI
Vicolo Giorgi 27- VELLETRI

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