DURGA ISHTAR e INANNA

Isthar e la Dea Durga DURGA NELLE ALTRE CIVILTÁ  Traduzione a cura di Marialuisa Sales  Traduciamo questo articolo davvero singolare apparso sul quotidiano Bangladesh Post, rilevante non tanto per il suo contenuto - che può apparire banale a quanti già sono addentro alla mitologia comparata - quanto per la sua assoluta peculiarità di essere stato scritto in una paese islamico in cui permane una consistente comunità indù. Buona lettura!  Articolo originale del Bangladesh Post in QUESTO LINK  Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati    Le caratteristiche e la fattezze della dea Durga della comunità indù, come osserviamo in Bengala, possono essere rinvenute in altre dee simili quali Ishatar e Inanna dell'antica Mesopotamia, accadica, Babilonia o Sumera. Questa divinità femminile assai rilevante e venerata dalle popolazioni dell’epoca, era considerata la Dea Madre così come la Dea dell'amore, della guerra e della distruzione. Sorprendentemente, sebbene Sumeri, Assiri, Babilonesi e Accadi fossero popolazioni guerriere, quando si trattava di individuare la divinità principale preferivano una dea femminile come Ishtar o Inanna.    Questa divinità femminile nel corso dei millenni ha avuto dei mutamenti nella struttura e negli attributi, ed è sopravvissuta in India quando l'intera area delle precedenti civiltà Babilonese e Assira ha aderito all'Islam abbandonando l'adorazione degli idoli. Peculiarità di questa importante divinità, e di altre analoghe divinità maschili e femminili,  possono essere rinvenuti nei libri di storia e in vari siti web.    Citando da alcune fonti:    “Inanna è un'antica dea mesopotamica associata all'amore, alla bellezza, al desiderio, alla fertilità, alla guerra, alla giustizia e al potere politico. Originariamente era adorata in Sumer e in successivamente dagli accadici, dai babilonesi e dagli assiri sotto il nome di Ishtar. Era conosciuta come la "Regina del Cielo" ed era la dea protettrice del tempio Eanna nella città di Uruk, che era il suo principale centro di culto.    “Era associata al pianeta Venere e i suoi simboli più importanti includevano il leone e la stella a otto punte. Suo marito era il dio Dumuzi (in seguito noto come Tammuz) e il suo sukkal, o assistente personale, era la dea Ninshubur (che in seguito divenne la divinità maschile Papsukkal).    “Inanna era venerata in Sumer almeno fin dal periodo Uruk (circa 4000 aC - c. 3100 aC), ma aveva scarso seguito prima della conquista di Akkad da parte di Sargon. Durante l'era successiva divenne una delle divinità più venerate nel pantheon sumero, con templi in tutta la Mesopotamia.”    Quando leggiamo nomi quali Ashur, Assurbanipal o Kalili saremmo tentati a credere che la maggior parte delle narrazioni degli dèi e dee del pantheon indù abbia le sue radici nelle antiche civiltà dell'Assiria, Babilonia, Akkadia ed Egitto. Riteniamo fortemente che studiosi e ricercatori dovrebbero ricercare maggiormente su questo tema.    “Il culto di Inanna-Ishtar, che potrebbe essere stato associato a una varietà di riti, fu perpetuato dalle popolazioni di lingua semitica orientale succedute nella regione ai Sumeri. Era particolarmente amata dagli Assiri, che la prescelsero quale divinità principale del loro pantheon, ponendola  al di sopra del loro dio Ashur.    “Nella Bibbia ebraica si allude alla dea Inanna-Ishtar, che avrebbe fortemente influenzato la dea fenicia Astoreth e dunque, in seguito, lo sviluppo della dea greca Afrodite.    In tempi successivi, mentre il suo culto a Uruk continuò a fiorire, Ishtar divenne particolarmente venerata anche nel regno dell'Alta Regno Mesopotamico dell'Assiria (moderno Iraq settentrionale, nord-est della Siria e sud-est della Turchia), specialmente nelle città di Ninive, Aššur e Arbela (l'odierna Erbil ).     “Durante il regno del re assiro Assurbanipal, Ishtar divenne la divinità più importante e ampiamente venerata nel pantheon assiro, superando persino il dio nazionale assiro Ashur.    "Man mano che Ishtar divenne più prominente, diverse divinità minori o regionali furono assimilate in lei, tra cui Aya (la moglie di Utu), Anatu (una dea guerriera semitica), Anunitu (una dea della luce accadica), Agasayam (una dea guerriera), Irnini (la dea delle foreste di cedri nelle montagne libanesi), Kilili o Kulili (il simbolo delle donne desiderabili), Sahirtu (il messaggero degli amanti), Kir-gu-lu (il portatore di pioggia) e Sarbanda (la personificazione della sovranità ). "  S. Wahid,  redattore consultivo del Bangladesh Post

 

              DURGA, ISHTAR e INANNA

DURGA NELLE ALTRE CIVILTÁ

Traduzione a cura di Marialuisa Sales

Traduciamo questo articolo davvero singolare apparso sul quotidiano Bangladesh Post, rilevante non tanto per il suo contenuto - che può apparire banale a quanti già sono addentro alla mitologia comparata - quanto per la sua assoluta peculiarità di essere stato scritto in una paese islamico in cui permane una consistente comunità indù. Buona lettura!

Articolo originale del Bangladesh Post in QUESTO LINK

Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati


Le caratteristiche e la fattezze della dea Durga della comunità indù, come osserviamo in Bengala, possono essere rinvenute in altre dee simili quali Ishatar e Inanna dell'antica Mesopotamia, accadica, Babilonia o Sumera. Questa divinità femminile assai rilevante e venerata dalle popolazioni dell’epoca, era considerata la Dea Madre così come la Dea dell'amore, della guerra e della distruzione. Sorprendentemente, sebbene Sumeri, Assiri, Babilonesi e Accadi fossero popolazioni guerriere, quando si trattava di individuare la divinità principale preferivano una dea femminile come Ishtar o Inanna.


Questa divinità femminile nel corso dei millenni ha avuto dei mutamenti nella struttura e negli attributi, ed è sopravvissuta in India quando l'intera area delle precedenti civiltà Babilonese e Assira ha aderito all'Islam abbandonando l'adorazione degli idoli. Peculiarità di questa importante divinità, e di altre analoghe divinità maschili e femminili,  possono essere rinvenuti nei libri di storia e in vari siti web.


Citando da alcune fonti:


“Inanna è un'antica dea mesopotamica associata all'amore, alla bellezza, al desiderio, alla fertilità, alla guerra, alla giustizia e al potere politico. Originariamente era adorata in Sumer e in successivamente dagli accadici, dai babilonesi e dagli assiri sotto il nome di Ishtar. Era conosciuta come la "Regina del Cielo" ed era la dea protettrice del tempio Eanna nella città di Uruk, che era il suo principale centro di culto.


“Era associata al pianeta Venere e i suoi simboli più importanti includevano il leone e la stella a otto punte. Suo marito era il dio Dumuzi (in seguito noto come Tammuz) e il suo sukkal, o assistente personale, era la dea Ninshubur (che in seguito divenne la divinità maschile Papsukkal).


“Inanna era venerata in Sumer almeno fin dal periodo Uruk (circa 4000 aC - c. 3100 aC), ma aveva scarso seguito prima della conquista di Akkad da parte di Sargon. Durante l'era successiva divenne una delle divinità più venerate nel pantheon sumero, con templi in tutta la Mesopotamia.”


Quando leggiamo nomi quali Ashur, Assurbanipal o Kalili saremmo tentati a credere che la maggior parte delle narrazioni degli dèi e dee del pantheon indù abbia le sue radici nelle antiche civiltà dell'Assiria, Babilonia, Akkadia ed Egitto. Riteniamo fortemente che studiosi e ricercatori dovrebbero ricercare maggiormente su questo tema.


“Il culto di Inanna-Ishtar, che potrebbe essere stato associato a una varietà di riti, fu perpetuato dalle popolazioni di lingua semitica orientale succedute nella regione ai Sumeri. Era particolarmente amata dagli Assiri, che la prescelsero quale divinità principale del loro pantheon, ponendola  al di sopra del loro dio Ashur.


“Nella Bibbia ebraica si allude alla dea Inanna-Ishtar, che avrebbe fortemente influenzato la dea fenicia Astoreth e dunque, in seguito, lo sviluppo della dea greca Afrodite.


In tempi successivi, mentre il suo culto a Uruk continuò a fiorire, Ishtar divenne particolarmente venerata anche nel regno dell'Alta Regno Mesopotamico dell'Assiria (moderno Iraq settentrionale, nord-est della Siria e sud-est della Turchia), specialmente nelle città di Ninive, Aššur e Arbela (l'odierna Erbil ).


 “Durante il regno del re assiro Assurbanipal, Ishtar divenne la divinità più importante e ampiamente venerata nel pantheon assiro, superando persino il dio nazionale assiro Ashur.


"Man mano che Ishtar divenne più prominente, diverse divinità minori o regionali furono assimilate in lei, tra cui Aya (la moglie di Utu), Anatu (una dea guerriera semitica), Anunitu (una dea della luce accadica), Agasayam (una dea guerriera), Irnini (la dea delle foreste di cedri nelle montagne libanesi), Kilili o Kulili (il simbolo delle donne desiderabili), Sahirtu (il messaggero degli amanti), Kir-gu-lu (il portatore di pioggia) e Sarbanda (la personificazione della sovranità ). "

S. Wahid,  redattore consultivo del Bangladesh Post

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