LA DEA ESTIA NELL'ASIA CENTRALE

Dea Estia LA DEA ESTIA NELL’ASIA CENTRALE di Marialuisa Sales  Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati  Coerentemente con i nostri interessi di artisti-filosofi tra l’India e il Mediterraneo, pubblichiamo questa breve nota divulgativa dedicata all’altare della Dea Estia rinvenuto in prossimità nell'area di Kulyab in Tagikistan (antica Greco-Bactria occidentale). Come è ben noto Estia rappresenta in tutte le società indoeuropee la sacralità del fuoco domestico. Tale circostanza è ancor oggi osservabile nelle case tradizionali indiane, in cui un riserbo e una sacralità speciale è riservata all’ambiente della cucina, generalmente interdetto agli estranei e sede dell’”home puja mandir” (il larario domestico) proprio in prossimità del fuoco.  Il testo dedicatorio dell’altare è scritto in versi e riporta una dedica di due sovrani del regno greco di Battriana.   Per alcuni commenti sul contesto storico, cfr. S. Wallace, "Greek Culture in Afghanistan and India: Old Evidence and New Discoveries", pp.211-213, scaricabile da questo link.  https://www.academia.edu/25638818/Greek_Culture_in_Afghanistan_and_India_Old_Evidence_and_New_Discoveries  e sulla traduzione del testo dell’altare in questo articolo: http://www.ascs.org.au/news/ascs33/DI%20CASTRO.pdf    UN’ISCRIZIONE GRECA DA UN ALTARE DELLA DEA ESTIA IN TAGIKISTAN  Un'iscrizione trovata nell'area di Kulyab, (antica Greco-Bactria occidentale, moderno Tagikistan) e datata 200-195 a.C., mostra come tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C. le usanze e le pratiche greche fossero ancora in voga in queste aree remote. Dal testo si evince che un greco di nome Eliodoto dedicò un altare per il fuoco rituale alla dea greca Estia. Nell'iscrizione Eliodoto menziona il re greco-battriano Eutidemo I come "il più grande di tutti i re" e suo figlio Demetrio I come "Demetrios Kalinikos" (Demetrio il glorioso Conquistatore).  Ecco il testo della dedica alla Dea:  “Eliodoto dedicò questo profumato altare ad Estia, venerabile dea,   illustre fra tutte, nel bosco di Zeus, con begli alberi;   fece libagioni e sacrifici affinché il più grande di tutti i re Eutidemo,   così come suo figlio, il glorioso, vittorioso e notevole Demetrio,   fosse preservato da tutte le pene,   con l'aiuto della fortuna con pensieri divini.”    Testo originale:  τόνδε σοι βωμὸν θυώδη, πρέσβα κυδίστη θεῶν  Ἑστία, Διὸς κ(α)τ᾽ ἄλσος καλλίδενδρον ἔκτισεν  καὶ κλυταῖς ἤσκησε λοιβαῖς ἐμπύροις Ἡλιόδοτος  ὄφρα τὸμ πάντων μέγιστον Εὐθύδημον βασιλέων  τοῦ τε παῖδα καλλίνικον ἐκπρεπῆ Δημήτριον  πρευμενὴς σώιζηις ἐκηδεῖ(ς) σὺν τύχαι θεόφρον    Come è ben noto Estia rappresenta la sacralità del fuoco del focolare della casa, analogamente a tutte le società aryo-vediche:  “(…) nell'Inno Omerico (XXIX) riceve in ogni sacrificio la prima vittima offerta, è anche la prima ad essere invocata all'apertura dei banchetti e anche l'ultima (Burkert 1985: 61, 170, 335; Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 341-345). Poiché Estia nel mondo tradizionale greco è collegata ai riti domestici e civici del pritanio, è possibile dedurre che il donatore dell'iscrizione, Heliodotos, ricoprisse una funzione pubblica e, come Bernard (Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 352) ha suggerito – che era con ogni probabilità uno dei governatori della Battriana settentrionale. Dal momento che tutti i sacrifici dovevano essere preceduti dall'invocazione rituale di Estia, non sorprende quindi trovare un'iscrizione dove un ufficiale di alto rango come Eliodoto, che doveva curare i riti civici – come molti altri magistrati greci – invoca questa Dea per la protezione, la salute e il successo del suo re.”    Inoltre, nelle rappresentazioni della Dea rinvenite presso Nisa (Parthaunisa, attuale Turkmenistan)   “È comune trovare rappresentazioni della dea Estia, insieme ad altre Divinità olimpiche, sui bordi decorativi di numerosi rhyton di Nisa. (…) Estia è generalmente rappresentata come una giovane figura in piedi tra Hermes e Poseidone, che indossa un chitone legato sopra la vita, di solito col braccio sinistro coperto dall'himation e piegato con la mano sul fianco ”  Dunque Estia non è solo la dea dei focolari domestici, ma altresì del focolare civico, rappresentando non solo il pritanio ma anche l’intera Comunità.

LA DEA ESTIA NELL’ASIA CENTRALE

di Marialuisa Sales

Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati

Coerentemente con i nostri interessi di artisti-filosofi tra l’India e il Mediterraneo, pubblichiamo questa breve nota divulgativa dedicata all’altare della Dea Estia rinvenuto in prossimità nell'area di Kulyab in Tagikistan (antica Greco-Bactria occidentale). Come è ben noto Estia rappresenta in tutte le società indoeuropee la sacralità del fuoco domestico. Tale circostanza è ancor oggi osservabile nelle case tradizionali indiane, in cui un riserbo e una sacralità speciale è riservata all’ambiente della cucina, generalmente interdetto agli estranei e sede dell’”home puja mandir” (il larario domestico) proprio in prossimità del fuoco.

Il testo dedicatorio dell’altare è scritto in versi e riporta una dedica di due sovrani del regno greco di Battriana. 

Per alcuni commenti sul contesto storico, cfr. S. Wallace, "Greek Culture in Afghanistan and India: Old Evidence and New Discoveries", pp.211-213, scaricabile da questo link.

https://www.academia.edu/25638818/Greek_Culture_in_Afghanistan_and_India_Old_Evidence_and_New_Discoveries

e sulla traduzione del testo dell’altare in questo articolo: http://www.ascs.org.au/news/ascs33/DI%20CASTRO.pdf


UN’ISCRIZIONE GRECA DA UN ALTARE DELLA DEA ESTIA IN TAGIKISTAN

Un'iscrizione trovata nell'area di Kulyab, (antica Greco-Bactria occidentale, moderno Tagikistan) e datata 200-195 a.C., mostra come tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C. le usanze e le pratiche greche fossero ancora in voga in queste aree remote. Dal testo si evince che un greco di nome Eliodoto dedicò un altare per il fuoco rituale alla dea greca Estia. Nell'iscrizione Eliodoto menziona il re greco-battriano Eutidemo I come "il più grande di tutti i re" e suo figlio Demetrio I come "Demetrios Kalinikos" (Demetrio il glorioso Conquistatore).

Ecco il testo della dedica alla Dea:

“Eliodoto dedicò questo profumato altare ad Estia, venerabile dea, 

illustre fra tutte, nel bosco di Zeus, con begli alberi; 

fece libagioni e sacrifici affinché il più grande di tutti i re Eutidemo, 

così come suo figlio, il glorioso, vittorioso e notevole Demetrio, 

fosse preservato da tutte le pene, 

con l'aiuto della fortuna con pensieri divini.”


Testo originale:

τόνδε σοι βωμὸν θυώδη, πρέσβα κυδίστη θεῶν

Ἑστία, Διὸς κ(α)τ᾽ ἄλσος καλλίδενδρον ἔκτισεν

καὶ κλυταῖς ἤσκησε λοιβαῖς ἐμπύροις Ἡλιόδοτος

ὄφρα τὸμ πάντων μέγιστον Εὐθύδημον βασιλέων

τοῦ τε παῖδα καλλίνικον ἐκπρεπῆ Δημήτριον

πρευμενὴς σώιζηις ἐκηδεῖ(ς) σὺν τύχαι θεόφρον


Come è ben noto Estia rappresenta la sacralità del fuoco del focolare della casa, analogamente a tutte le società aryo-vediche:

“(…) nell'Inno Omerico (XXIX) riceve in ogni sacrificio la prima vittima offerta, è anche la prima ad essere invocata all'apertura dei banchetti e anche l'ultima (Burkert 1985: 61, 170, 335; Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 341-345). Poiché Estia nel mondo tradizionale greco è collegata ai riti domestici e civici del pritanio, è possibile dedurre che il donatore dell'iscrizione, Heliodotos, ricoprisse una funzione pubblica e, come Bernard (Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 352) ha suggerito – che era con ogni probabilità uno dei governatori della Battriana settentrionale. Dal momento che tutti i sacrifici dovevano essere preceduti dall'invocazione rituale di Estia, non sorprende quindi trovare un'iscrizione dove un ufficiale di alto rango come Eliodoto, che doveva curare i riti civici – come molti altri magistrati greci – invoca questa Dea per la protezione, la salute e il successo del suo re.”  

Inoltre, nelle rappresentazioni della Dea rinvenite presso Nisa (Parthaunisa, attuale Turkmenistan) 

“È comune trovare rappresentazioni della dea Estia, insieme ad altre Divinità olimpiche, sui bordi decorativi di numerosi rhyton di Nisa. (…) Estia è generalmente rappresentata come una giovane figura in piedi tra Hermes e Poseidone, che indossa un chitone legato sopra la vita, di solito col braccio sinistro coperto dall'himation e piegato con la mano sul fianco ”

Dunque Estia non è solo la dea dei focolari domestici, ma altresì del focolare civico, rappresentando non solo il pritanio ma anche l’intera Comunità. 

Dee Asia centrale LA DEA ESTIA NELL’ASIA CENTRALE di Marialuisa Sales  Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati  Coerentemente con i nostri interessi di artisti-filosofi tra l’India e il Mediterraneo, pubblichiamo questa breve nota divulgativa dedicata all’altare della Dea Estia rinvenuto in prossimità nell'area di Kulyab in Tagikistan (antica Greco-Bactria occidentale). Come è ben noto Estia rappresenta in tutte le società indoeuropee la sacralità del fuoco domestico. Tale circostanza è ancor oggi osservabile nelle case tradizionali indiane, in cui un riserbo e una sacralità speciale è riservata all’ambiente della cucina, generalmente interdetto agli estranei e sede dell’”home puja mandir” (il larario domestico) proprio in prossimità del fuoco.  Il testo dedicatorio dell’altare è scritto in versi e riporta una dedica di due sovrani del regno greco di Battriana.   Per alcuni commenti sul contesto storico, cfr. S. Wallace, "Greek Culture in Afghanistan and India: Old Evidence and New Discoveries", pp.211-213, scaricabile da questo link.  https://www.academia.edu/25638818/Greek_Culture_in_Afghanistan_and_India_Old_Evidence_and_New_Discoveries  e sulla traduzione del testo dell’altare in questo articolo: http://www.ascs.org.au/news/ascs33/DI%20CASTRO.pdf    UN’ISCRIZIONE GRECA DA UN ALTARE DELLA DEA ESTIA IN TAGIKISTAN  Un'iscrizione trovata nell'area di Kulyab, (antica Greco-Bactria occidentale, moderno Tagikistan) e datata 200-195 a.C., mostra come tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C. le usanze e le pratiche greche fossero ancora in voga in queste aree remote. Dal testo si evince che un greco di nome Eliodoto dedicò un altare per il fuoco rituale alla dea greca Estia. Nell'iscrizione Eliodoto menziona il re greco-battriano Eutidemo I come "il più grande di tutti i re" e suo figlio Demetrio I come "Demetrios Kalinikos" (Demetrio il glorioso Conquistatore).  Ecco il testo della dedica alla Dea:  “Eliodoto dedicò questo profumato altare ad Estia, venerabile dea,   illustre fra tutte, nel bosco di Zeus, con begli alberi;   fece libagioni e sacrifici affinché il più grande di tutti i re Eutidemo,   così come suo figlio, il glorioso, vittorioso e notevole Demetrio,   fosse preservato da tutte le pene,   con l'aiuto della fortuna con pensieri divini.”    Testo originale:  τόνδε σοι βωμὸν θυώδη, πρέσβα κυδίστη θεῶν  Ἑστία, Διὸς κ(α)τ᾽ ἄλσος καλλίδενδρον ἔκτισεν  καὶ κλυταῖς ἤσκησε λοιβαῖς ἐμπύροις Ἡλιόδοτος  ὄφρα τὸμ πάντων μέγιστον Εὐθύδημον βασιλέων  τοῦ τε παῖδα καλλίνικον ἐκπρεπῆ Δημήτριον  πρευμενὴς σώιζηις ἐκηδεῖ(ς) σὺν τύχαι θεόφρον    Come è ben noto Estia rappresenta la sacralità del fuoco del focolare della casa, analogamente a tutte le società aryo-vediche:  “(…) nell'Inno Omerico (XXIX) riceve in ogni sacrificio la prima vittima offerta, è anche la prima ad essere invocata all'apertura dei banchetti e anche l'ultima (Burkert 1985: 61, 170, 335; Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 341-345). Poiché Estia nel mondo tradizionale greco è collegata ai riti domestici e civici del pritanio, è possibile dedurre che il donatore dell'iscrizione, Heliodotos, ricoprisse una funzione pubblica e, come Bernard (Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 352) ha suggerito – che era con ogni probabilità uno dei governatori della Battriana settentrionale. Dal momento che tutti i sacrifici dovevano essere preceduti dall'invocazione rituale di Estia, non sorprende quindi trovare un'iscrizione dove un ufficiale di alto rango come Eliodoto, che doveva curare i riti civici – come molti altri magistrati greci – invoca questa Dea per la protezione, la salute e il successo del suo re.”    Inoltre, nelle rappresentazioni della Dea rinvenite presso Nisa (Parthaunisa, attuale Turkmenistan)   “È comune trovare rappresentazioni della dea Estia, insieme ad altre Divinità olimpiche, sui bordi decorativi di numerosi rhyton di Nisa. (…) Estia è generalmente rappresentata come una giovane figura in piedi tra Hermes e Poseidone, che indossa un chitone legato sopra la vita, di solito col braccio sinistro coperto dall'himation e piegato con la mano sul fianco ”  Dunque Estia non è solo la dea dei focolari domestici, ma altresì del focolare civico, rappresentando non solo il pritanio ma anche l’intera Comunità.
L'altare della Dea








La Dea Estia nell'Asia Centrale LA DEA ESTIA NELL’ASIA CENTRALE di Marialuisa Sales  Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés ©. Tutti i Diritti Riservati  Coerentemente con i nostri interessi di artisti-filosofi tra l’India e il Mediterraneo, pubblichiamo questa breve nota divulgativa dedicata all’altare della Dea Estia rinvenuto in prossimità nell'area di Kulyab in Tagikistan (antica Greco-Bactria occidentale). Come è ben noto Estia rappresenta in tutte le società indoeuropee la sacralità del fuoco domestico. Tale circostanza è ancor oggi osservabile nelle case tradizionali indiane, in cui un riserbo e una sacralità speciale è riservata all’ambiente della cucina, generalmente interdetto agli estranei e sede dell’”home puja mandir” (il larario domestico) proprio in prossimità del fuoco.  Il testo dedicatorio dell’altare è scritto in versi e riporta una dedica di due sovrani del regno greco di Battriana.   Per alcuni commenti sul contesto storico, cfr. S. Wallace, "Greek Culture in Afghanistan and India: Old Evidence and New Discoveries", pp.211-213, scaricabile da questo link.  https://www.academia.edu/25638818/Greek_Culture_in_Afghanistan_and_India_Old_Evidence_and_New_Discoveries  e sulla traduzione del testo dell’altare in questo articolo: http://www.ascs.org.au/news/ascs33/DI%20CASTRO.pdf    UN’ISCRIZIONE GRECA DA UN ALTARE DELLA DEA ESTIA IN TAGIKISTAN  Un'iscrizione trovata nell'area di Kulyab, (antica Greco-Bactria occidentale, moderno Tagikistan) e datata 200-195 a.C., mostra come tra la fine del III e l'inizio del II secolo a.C. le usanze e le pratiche greche fossero ancora in voga in queste aree remote. Dal testo si evince che un greco di nome Eliodoto dedicò un altare per il fuoco rituale alla dea greca Estia. Nell'iscrizione Eliodoto menziona il re greco-battriano Eutidemo I come "il più grande di tutti i re" e suo figlio Demetrio I come "Demetrios Kalinikos" (Demetrio il glorioso Conquistatore).  Ecco il testo della dedica alla Dea:  “Eliodoto dedicò questo profumato altare ad Estia, venerabile dea,   illustre fra tutte, nel bosco di Zeus, con begli alberi;   fece libagioni e sacrifici affinché il più grande di tutti i re Eutidemo,   così come suo figlio, il glorioso, vittorioso e notevole Demetrio,   fosse preservato da tutte le pene,   con l'aiuto della fortuna con pensieri divini.”    Testo originale:  τόνδε σοι βωμὸν θυώδη, πρέσβα κυδίστη θεῶν  Ἑστία, Διὸς κ(α)τ᾽ ἄλσος καλλίδενδρον ἔκτισεν  καὶ κλυταῖς ἤσκησε λοιβαῖς ἐμπύροις Ἡλιόδοτος  ὄφρα τὸμ πάντων μέγιστον Εὐθύδημον βασιλέων  τοῦ τε παῖδα καλλίνικον ἐκπρεπῆ Δημήτριον  πρευμενὴς σώιζηις ἐκηδεῖ(ς) σὺν τύχαι θεόφρον    Come è ben noto Estia rappresenta la sacralità del fuoco del focolare della casa, analogamente a tutte le società aryo-vediche:  “(…) nell'Inno Omerico (XXIX) riceve in ogni sacrificio la prima vittima offerta, è anche la prima ad essere invocata all'apertura dei banchetti e anche l'ultima (Burkert 1985: 61, 170, 335; Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 341-345). Poiché Estia nel mondo tradizionale greco è collegata ai riti domestici e civici del pritanio, è possibile dedurre che il donatore dell'iscrizione, Heliodotos, ricoprisse una funzione pubblica e, come Bernard (Bernard, Pinault & Rougemont 2004: 352) ha suggerito – che era con ogni probabilità uno dei governatori della Battriana settentrionale. Dal momento che tutti i sacrifici dovevano essere preceduti dall'invocazione rituale di Estia, non sorprende quindi trovare un'iscrizione dove un ufficiale di alto rango come Eliodoto, che doveva curare i riti civici – come molti altri magistrati greci – invoca questa Dea per la protezione, la salute e il successo del suo re.”    Inoltre, nelle rappresentazioni della Dea rinvenite presso Nisa (Parthaunisa, attuale Turkmenistan)   “È comune trovare rappresentazioni della dea Estia, insieme ad altre Divinità olimpiche, sui bordi decorativi di numerosi rhyton di Nisa. (…) Estia è generalmente rappresentata come una giovane figura in piedi tra Hermes e Poseidone, che indossa un chitone legato sopra la vita, di solito col braccio sinistro coperto dall'himation e piegato con la mano sul fianco ”  Dunque Estia non è solo la dea dei focolari domestici, ma altresì del focolare civico, rappresentando non solo il pritanio ma anche l’intera Comunità.
Scene da un rhyton d'avorio di Nisa,
raffiguranti poetesse greche e una scena rustica
sotto un fregio di vite. III/II secolo a.C. 









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