YOGA TANTRICO DEL KASHMIR

Yoga Kashmir Roma Secondo l'insegnamento di Eric Baret  Insegnante: Marialuisa Sales  LA PRATICA CORPOREA   "Nello Yoga più diffuso in Occidente si tende a vivere il corpo fisico come uno strumento da perfezionare, anziché un mezzo per arrivare a sentire più intensamente il manifestarsi dell’esistenza (...). Si tende inoltre a contrapporre la fisicità di un’esperienza rispetto a una dimensione più sottile. (...) Alcuni allenano il corpo, altri lo tendono o lo distendono. Tutto questo dal punto di vista della tradizione kashmira è una forma di autismo perché noi non siamo due, il corpo non è un oggetto a nostra disposizione. Perciò quando si abbandona questa abitudine a trattare il corpo come un oggetto, rimane qualcosa di sconosciuto, non più il corpo di memoria, il corpo di tensione, il corpo di desiderio, che sono i corpi del passato. Resta una sensazione. Nella tradizione del Kashmir si lascia diventare viva questa sensazione e ciò richiede di non avere alcun legame psicologico con la sensazione; non ci si aspetta niente dalla sensazione, non si rifiuta niente, non si cerca niente.  Quindi, in questo spazio senza attesa, senza aspettativa, tale sensazione diventerà viva. Normalmente la prima cosa che sentiamo fisicamente è una forma di tensione, di pesantezza, che la maggior parte delle persone cerca di rimuovere, di trasformare. Ma quando cerco di togliere una tensione non faccio altro che spostarla. Al contrario, se ascolto la tensione, senza avere la minima intenzione di cambiarla, la tensione diventerà viva, comincerà a muoversi e un po’ alla volta si dispiegherà. Allora si lascerà tutta la sensibilità del corpo diventare viva nel nostro ascolto senza intenzione. All’inizio emergono in superficie gli strati per così dire più opachi del corpo: la densità, la pesantezza,poi a mano a mano, gli strati più sottili di luce, vibrazione, radiazione diventeranno vivi.    Alla fine ha luogo in effetti una trasformazione: questo corpo diventa radiazione, risonanza nella quale tutto ciò che è intorno si riflette, finché non arriviamo a dire che esiste solo ciò che è esterno al corpo. Questo processo di ascolto è quello che si chiama yoga in tutte le differenti tecniche. Lo yoga in tutte le sue versioni esiste unicamente per affinare l’ascolto e lasciare che tutti questi vari strati di resistenza appaiano uno dopo l’altro.   (Eric Baret)    CONTENUTO DELLE LEZIONI: Ispirato alla tradizione dello Yoga del Kaśmir di epoca medievale, la pratica è incentrata in primo luogo sull'ascolto e l'espansione della sensibilità corporea attraverso l'utilizzo delle asana e del pranayama praticati con modalità sensibili e mai meccaniche o atletiche. Vera e propria Arte dell'Ascolto, esso trova la sua ragion d'essere proprio nella kenosis (lo "svuotamento") e in quel "morire a sé stessi" propri di ogni autentica Tradizione spirituale. Può essere effettuato a qualsiasi età e non occorre aver praticato prima lo Yoga.  “Lì dove trovi soddisfazione, l'essenza della beatitudine suprema ti è rivelata, se tu rimani in questo luogo senza fluttuazione mentale” (Vijnanabhairava Tantra).  CONTATTI: orchestes@gmail.com  L'INSEGNANTE: Marialuisa Sales  professore e danzatrice di formazione classica, per oltre 25 anni ha praticato costantemente la Danza Classica dell'India (danza dei templi dell'India del Sud) negli stili Bharata Natyam e Odissi. Pratica Yoga dal 2008; tra il 2013 e il 2016 ha approfondito lo studio della Kālī  Vidyā presso il Tempio Batakali Mandir di Puri, come allieva del brahmana Shyam Sundar Das, da cui ha ricevuto tre Dīkṣā (Nama Dīkṣā, Guru Dīkṣā e Coronation Rite). Si è diplomata presso la scuola Spanda Yoga di Roma (CONI - Yoga Alliance) e ha conseguito l'attestato biennale per lo Yoga del  Kashmir ("Yoga del Silenzio") presso l'unico centro italiano che ospita incontri di Eric Baret. Negli anni tra il 2017 e il 2019 ha frequentati seminari di approfondimento teorico-pratico con il prof. Raffaele Torella e Gioia Lussana. Studia regolarmente canto classico indiano nello stile Hindusthani ed è diplomata presso la Formazione di Movimento Creativo - metodo Garcia Plevin

Secondo l'insegnamento di Eric Baret

Insegnante: Marialuisa Sales

LA PRATICA CORPOREA

"Nello Yoga più diffuso in Occidente si tende a vivere il corpo fisico come uno strumento da perfezionare, anziché un mezzo per arrivare a sentire più intensamente il manifestarsi dell’esistenza (...). Si tende inoltre a contrapporre la fisicità di un’esperienza rispetto a una dimensione più sottile. (...) Alcuni allenano il corpo, altri lo tendono o lo distendono. Tutto questo dal punto di vista della tradizione kashmira è una forma di autismo perché noi non siamo due, il corpo non è un oggetto a nostra disposizione. Perciò quando si abbandona questa abitudine a trattare il corpo come un oggetto, rimane qualcosa di sconosciuto, non più il corpo di memoria, il corpo di tensione, il corpo di desiderio, che sono i corpi del passato. Resta una sensazione. Nella tradizione del Kashmir si lascia diventare viva questa sensazione e ciò richiede di non avere alcun legame psicologico con la sensazione; non ci si aspetta niente dalla sensazione, non si rifiuta niente, non si cerca niente. 

Quindi, in questo spazio senza attesa, senza aspettativa, tale sensazione diventerà viva. Normalmente la prima cosa che sentiamo fisicamente è una forma di tensione, di pesantezza, che la maggior parte delle persone cerca di rimuovere, di trasformare. Ma quando cerco di togliere una tensione non faccio altro che spostarla. Al contrario, se ascolto la tensione, senza avere la minima intenzione di cambiarla, la tensione diventerà viva, comincerà a muoversi e un po’ alla volta si dispiegherà. Allora si lascerà tutta la sensibilità del corpo diventare viva nel nostro ascolto senza intenzione. All’inizio emergono in superficie gli strati per così dire più opachi del corpo: la densità, la pesantezza,poi a mano a mano, gli strati più sottili di luce, vibrazione, radiazione diventeranno vivi. 

Alla fine ha luogo in effetti una trasformazione: questo corpo diventa radiazione, risonanza nella quale tutto ciò che è intorno si riflette, finché non arriviamo a dire che esiste solo ciò che è esterno al corpo. Questo processo di ascolto è quello che si chiama yoga in tutte le differenti tecniche. Lo yoga in tutte le sue versioni esiste unicamente per affinare l’ascolto e lasciare che tutti questi vari strati di resistenza appaiano uno dopo l’altro. 

(Eric Baret)


CONTENUTO DELLE LEZIONI:
Ispirato alla tradizione dello Yoga del Kaśmir di epoca medievale, la pratica è incentrata in primo luogo sull'ascolto e l'espansione della sensibilità corporea attraverso l'utilizzo delle asana e del pranayama praticati con modalità sensibili e mai meccaniche o atletiche. Vera e propria Arte dell'Ascolto, esso trova la sua ragion d'essere proprio nella kenosis (lo "svuotamento") e in quel "morire a sé stessi" propri di ogni autentica Tradizione spirituale. Può essere effettuato a qualsiasi età e non occorre aver praticato prima lo Yoga.

Lì dove trovi soddisfazione, l'essenza della beatitudine suprema ti è rivelata, se tu rimani in questo luogo senza fluttuazione mentale” (Vijnanabhairava Tantra).

CONTATTI:

L'INSEGNANTE:
Marialuisa Sales 
professore e danzatrice di formazione classica, per oltre 25 anni ha praticato costantemente la Danza Classica dell'India (danza dei templi dell'India del Sud) negli stili Bharata Natyam e Odissi. Pratica Yoga dal 2008; tra il 2013 e il 2016 ha approfondito lo studio della Kālī  Vidyā presso il Tempio Batakali Mandir di Puri, come allieva del brahmana Shyam Sundar Das, da cui ha ricevuto tre Dīkṣā (Nama Dīkṣā, Guru Dīkṣā e Coronation Rite). Si è diplomata presso la scuola Spanda Yoga di Roma (CONI - Yoga Alliance) e ha conseguito l'attestato biennale per lo Yoga del  Kashmir ("Yoga del Silenzio") presso l'unico centro italiano che ospita incontri di Eric Baret. Negli anni tra il 2017 e il 2019 ha frequentati seminari di approfondimento teorico-pratico con il prof. Raffaele Torella e Gioia Lussana. Studia regolarmente canto classico indiano nello stile Hindusthani ed è diplomata presso la Formazione di Movimento Creativo - metodo Garcia Plevin


0 Commenti