I
PITTORI DI HIRAPUR
mostra
di opere originali dall'Orissa
dall’8
al 13 gennaio 2018
Bibliothè
Contemporary Art
Via
Celsa 4
Roma
Roma
a cura
di Marialuisa Sales
orchestes@gmail.com
ingresso
libero dalle 14.00 alle 21.30
MOSTRA,
CONFERENZA E SPETTACOLO
I Templi delle Yogini sono tra i più enigmatici e affascinanti dell’India, ove un cerchio di 64 figure femminili, icone delle energie sensuali e terrifiche dei sensi, circonda una sola immagine del dio Bhairav, la Coscienza. Templi privi di tetto - per accogliere ininterrottamente la luce lunare e solare - sono collocati in luoghi remoti dell’India, isolati ed impervi: si dice infatti che le Yogini, figure liminali, si manifestino nella natura selvaggia, tra le rovine, agli incroci delle strade e nei luoghi connessi ai momenti di nascita e morte.
La mostra presenta numerose opere originali in stile Pattachitra e Talapatrachitra provenienti dall’unica maestranza residente presso uno dei più noti ed integri Templi delle Yogini, quello di Hirapur. Commissionate tra il 2011 e il 2017 dalla danzatrice Marialuisa Sales, costituiscono una raccolta inedita in Europa - sia per tematica che per provenienza - e sono tra le ultime testimonianze di arte pittorica dedita esclusivamente al Tempio.
VERNISSAGE
lunedì
8 gennaio 2018, ore 19.30
Breve
introduzione dell’artista Massimo Livadiotti
Performance
di danza classica dell’India in stile Odissi:
“La
Danza delle Sette Dee Madri Saptamātrikāh”
a
cura di Marialuisa Sales
Un raro brano tratto dal
repertorio di Guru Deb Prasad Das descrive ogni Dea in uno stile ancestrale e potente che esalta
l’aspetto terrifico ed erotico delle Sette Madri, le ebbre guerriere assistenti di Durga
presenti nell’iconografia del Tempio di Hirapur.
"Lo Yoga e La Grazia"
conferenza
a cura di Silvia Mileto
venerdì
12 gennaio 2018 - ore 19.00
La pratica Yoga inizia e si
costituisce dall’interazione di tre poteri, il corpo, il respiro e la mente.
Attraverso queste tre dimensioni si compie quel passaggio critico della
consapevolezza che consente di guadare il fiume delle identificazioni della
persona, per svelare il nucleo della Coscienza. All’interno di questi tre
elementi che generano movimenti, azioni, fisiche e mentali, dobbiamo
riconoscere e lasciar emergere il principio essenziale capace di trasformare
una comune, ordinaria pratica in una pratica alchemica, come tale è da ritenere
lo Yoga. E’ grazie a questo principio che l’individuo si risveglia a una nuova
percezione, oltre l’identità personale. Il superamento dei limiti dapprima
fisici e poi più intimi, nell’esperienza dello Yoga del corpo, inizia quindi
dal piano della coscienza fisica dalla quale si sviluppa quell’ascolto
sensibile e intelligente che consente di superare le densità più interiori
attraverso la luce del corpo. Il rilascio delle tensioni consente un’apertura,
una disponibilità alla discesa di un intervento considerato esterno. L’intervento
esterno che discende e ascende e consente tale risoluzione, tra la volontà
dell’io - persona, ovvero quell’identità ipertrofica che crede di generare e
controllare e la Volontà superiore, senza scopo e identificazione, mossa dalla
relazione che sorge con l’Ente naturale e puro, questo agente è da definire
come Grazia. Tale manifestazione non è limitata all’esperienza del corpo, ma va
percepita come un rapporto che si stabilisce quando l’attaccamento all’idea
della nostra individualità viene meno, allora si penetra all’interno di quel
viaggio che nasce, si svolge e oltrepassa il corpo e che conduce l’uomo verso
la congiunzione con lo stato imperituro della Coscienza.