DANZA INDIANA BHARATA NATYAM A NAPOLI

bharata natyam napoli OBIETTIVI: Avvicinare la cultura asiatica attraverso il complesso linguaggio artistico della danza classica indiana Bharata Natyam. Contraddistinta da una disciplina rigorosa e strettamente connessa alla storia dell’arte, alla letteratura e la filosofia Hindu, la danza classica dell’India si contraddistingue come uno degli stili di danza più raffinati al mondo, oggetto di studi universitari e patrimonio dell’UNESCO.  CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA: Di indubbia portata educativa, la danza Bharata Natyam sviluppa attenzione, disciplina, concentrazione, migliora indubbiamente la lateralizzazione  e la capacità di osservazione e favorisce lo sviluppo di un preciso senso ritmico nell’ambito di un processo d’apprendimento simile a quello delle arti marziali o di certe forme di Yoga e, analogamente a queste discipline, mira a fermare gli impulsi disordinati della psiche attraverso la precisione del gesto.   CENNI STORICI:  La danza classica indiana Bharata Natyam è la più diffusa in India, tanto da rappresentare la forma della classicità coreutica indiana meglio conosciuta all’estero; essa trova il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra. In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda. Per secoli le Devadasi, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza Dasi-Attam o Sadir, poiché, secondo i testi sacri, nessun offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi. Il "Bharata Natyam", neologismo creato nei primi del 1930, indica la ricodificazione di quella danza liturgica risalente alla fine del XIX secolo. Danza solista tra le più complesse, richiede lunghi anni di apprendimento di un disciplina rigorosa che alterna Grazia (Laasya) e Vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Caratteristiche stilistiche sono: la precisione lineare dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I mudra (più propriamente hasta) con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici e vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga. La danza Bharata Natyam rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente composizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi. (Marialuisa Sales)  IL PERCORSO DI SEMINARI: Il percorso di seminari è incentrato sull’apprendimento delle unità ritmico-esecutive di base (adavu); dei principi generali di ordine geometrico, comuni all’arte della scultura dei templi - che sostengono l’estetica di quest’arte - e sull’apprendimento degli hasta (comunemente chiamati mudra) propri al linguaggio gestuale di questo stile. L’apprendimento viene proposto secondo la didattica tradizionale che integra slokam (versetti in sanscrito cantati) fin dall’inizio nel processo d’apprendimento, per favorire la memorizzazione ed integrare l’utilizzo del canto nella danza. Il percorso di stage è mirato all’apprendimento della tecnica base e di una prima danza introduttiva di offerta di fiori alla divinità (Puspanjali).  MARIALUISA SALES Danzatrice di formazione classica, professore di ruolo e presidente dell’Associazione Culturale Orchestés di Roma. Specializzata in produzioni di alto profilo culturale e pedagogico, ha danzato - fra i tanti - per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest e per importanti istituzioni museali tra cui il Museo MART di Rovereto, il Museo Nazionale D’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci", il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini,  il Museo delle Arti del XXI Secolo MAXXI e per l'Università La Sapienza, l'Università degli Studi di Roma Tre e l'Università degli Studi di Catania. È autrice di pubblicazioni sulla danza e diplomata presso la formazione Triennale di Movimento Creativo, metodo Garcia-Plevin. Dopo un lungo percorso di oltre sedici anni nella danza classica bharatanatyam (stile di Pandanallur) - e da sempre appassionata delle tematiche connesse ai culti shakta - ha appreso il repertorio  Odissi (stile di Debprasad Das) secondo la pedagogia tradizionale, in un rapporto individuale maestro-allievo presso la città-tempio di Puri in India. Pratica la Kali Vidya presso il Maa Bata Kali Bali Sahi Mandir di Puri in cui è stata adottata dalla relativa famiglia sacerdotale con il nome di Kali Devi.

PERCORSO DI SEMINARI DI DANZA
 CLASSICA INDIANA BHARATA NATYAM
a cura della prof.ssa Marialuisa Sales
A.A. 2016
Primo seminario: sabato 9 aprile 2016, ore 15-17


OBIETTIVI:
Avvicinare la cultura asiatica attraverso il complesso linguaggio artistico della danza classica indiana Bharata Natyam. Contraddistinta da una disciplina rigorosa e strettamente connessa alla storia dell’arte, alla letteratura e la filosofia Hindu, la danza classica dell’India si contraddistingue come uno degli stili di danza più raffinati al mondo, oggetto di studi universitari e patrimonio dell’UNESCO.

CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA:
Di indubbia portata educativa, la danza Bharata Natyam sviluppa attenzione, disciplina, concentrazione, migliora indubbiamente la lateralizzazione  e la capacità di osservazione e favorisce lo sviluppo di un preciso senso ritmico nell’ambito di un processo d’apprendimento simile a quello delle arti marziali o di certe forme di Yoga e, analogamente a queste discipline, mira a fermare gli impulsi disordinati della psiche attraverso la precisione del gesto. 

CENNI STORICI: 
La danza classica indiana Bharata Natyam è la più diffusa in India, tanto da rappresentare la forma della classicità coreutica indiana meglio conosciuta all’estero; essa trova il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra. In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda.
Per secoli le Devadasi, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza Dasi-Attam o Sadir, poiché, secondo i testi sacri, nessun offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi. Il "Bharata Natyam", neologismo creato nei primi del 1930, indica la ricodificazione di quella danza liturgica risalente alla fine del XIX secolo.
Danza solista tra le più complesse, richiede lunghi anni di apprendimento di un disciplina rigorosa che alterna Grazia (Laasya) e Vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Caratteristiche stilistiche sono: la precisione lineare dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I mudra (più propriamente hasta) con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici e vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga.
La danza Bharata Natyam rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente composizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi.
(Marialuisa Sales)

IL PERCORSO DI SEMINARI:
Il percorso di seminari è incentrato sull’apprendimento delle unità ritmico-esecutive di base (adavu); dei principi generali di ordine geometrico, comuni all’arte della scultura dei templi - che sostengono l’estetica di quest’arte - e sull’apprendimento degli hasta (comunemente chiamati mudra) propri al linguaggio gestuale di questo stile. L’apprendimento viene proposto secondo la didattica tradizionale che integra slokam (versetti in sanscrito cantati) fin dall’inizio nel processo d’apprendimento, per favorire la memorizzazione ed integrare l’utilizzo del canto nella danza. Il percorso di stage è mirato all’apprendimento della tecnica base e di una prima danza introduttiva di offerta di fiori alla divinità (Puspanjali).

MARIALUISA SALES
Danzatrice di formazione classica, professore di ruolo e presidente dell’Associazione Culturale Orchestés di Roma. Specializzata in produzioni di alto profilo culturale e pedagogico, ha danzato - fra i tanti - per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest e per importanti istituzioni museali tra cui il Museo MART di Rovereto, il Museo Nazionale D’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci", il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini,  il Museo delle Arti del XXI Secolo MAXXI e per l'Università La Sapienza, l'Università degli Studi di Roma Tre e l'Università degli Studi di Catania. È autrice di pubblicazioni sulla danza e diplomata presso la formazione Triennale di Movimento Creativo, metodo Garcia-Plevin. Dopo un lungo percorso di oltre sedici anni nella danza classica bharatanatyam (stile di Pandanallur) - e da sempre appassionata delle tematiche connesse ai culti shakta - ha appreso il repertorio  Odissi (stile di Debprasad Das) secondo la pedagogia tradizionale, in un rapporto individuale maestro-allievo presso la città-tempio di Puri in India. Pratica la Kali Vidya presso il Maa Bata Kali Bali Sahi Mandir di Puri in cui è stata adottata dalla relativa famiglia sacerdotale con il nome di Kali Devi.
napoli danza indiana odissi bharata natyam OBIETTIVI: Avvicinare la cultura asiatica attraverso il complesso linguaggio artistico della danza classica indiana Bharata Natyam. Contraddistinta da una disciplina rigorosa e strettamente connessa alla storia dell’arte, alla letteratura e la filosofia Hindu, la danza classica dell’India si contraddistingue come uno degli stili di danza più raffinati al mondo, oggetto di studi universitari e patrimonio dell’UNESCO.  CARATTERISTICHE DELLA DISCIPLINA: Di indubbia portata educativa, la danza Bharata Natyam sviluppa attenzione, disciplina, concentrazione, migliora indubbiamente la lateralizzazione  e la capacità di osservazione e favorisce lo sviluppo di un preciso senso ritmico nell’ambito di un processo d’apprendimento simile a quello delle arti marziali o di certe forme di Yoga e, analogamente a queste discipline, mira a fermare gli impulsi disordinati della psiche attraverso la precisione del gesto.   CENNI STORICI:  La danza classica indiana Bharata Natyam è la più diffusa in India, tanto da rappresentare la forma della classicità coreutica indiana meglio conosciuta all’estero; essa trova il suo riferimento negli antichi trattati indù di danza e drammaturgia, fra cui il Natya Sastra. In esso si narra che Brahma, il Creatore, insegnò al saggio Bharata la scienza dell'arte scenica, affinché gli uomini raggiungessero la pienezza spirituale attraverso un metodo meno astratto di quello descritto nei Veda. Per secoli le Devadasi, sacerdotesse-danzatrici dedicate sin dall'infanzia ad una divinità, hanno contribuito al culto quotidiano con la danza Dasi-Attam o Sadir, poiché, secondo i testi sacri, nessun offerta, nessuna preghiera è più gradita agli dèi. Il "Bharata Natyam", neologismo creato nei primi del 1930, indica la ricodificazione di quella danza liturgica risalente alla fine del XIX secolo. Danza solista tra le più complesse, richiede lunghi anni di apprendimento di un disciplina rigorosa che alterna Grazia (Laasya) e Vigore (Tandava), concentrazione, resistenza fisica e un infallibile senso ritmico. Caratteristiche stilistiche sono: la precisione lineare dell'esecuzione, che determina nello spazio un sistema di triangoli, la fermezza del gesto e la sapiente costruzione geometrica che, analogamente e certe forme di Yoga, crea pose le cui linee costruttive hanno il centro nell'ombelico del danzatore. L'esecuzione alterna brani di danza pura, senza interventi mimici, e brani di abhinaya, danze pantomimiche che elaborano testi poetici e mitologici. I mudra (più propriamente hasta) con cui si esprime il danzatore possono essere imitativi, evocativi o puramente simbolici e vengono chiamati Divya-Kriya, "azioni divine", essendo la Danza assimilabile ad alcune forme di Yoga. La danza Bharata Natyam rappresenta oggi sulle scene mondiali un complesso repertorio in cui l’arte coreutica, la statuaria, la musica, la poesia, trovano la loro unicità in una sapiente composizione matematico-geometrica che offre il corpo del danzatore come sacrificio e dono agli dèi. (Marialuisa Sales)  IL PERCORSO DI SEMINARI: Il percorso di seminari è incentrato sull’apprendimento delle unità ritmico-esecutive di base (adavu); dei principi generali di ordine geometrico, comuni all’arte della scultura dei templi - che sostengono l’estetica di quest’arte - e sull’apprendimento degli hasta (comunemente chiamati mudra) propri al linguaggio gestuale di questo stile. L’apprendimento viene proposto secondo la didattica tradizionale che integra slokam (versetti in sanscrito cantati) fin dall’inizio nel processo d’apprendimento, per favorire la memorizzazione ed integrare l’utilizzo del canto nella danza. Il percorso di stage è mirato all’apprendimento della tecnica base e di una prima danza introduttiva di offerta di fiori alla divinità (Puspanjali).  MARIALUISA SALES Danzatrice di formazione classica, professore di ruolo e presidente dell’Associazione Culturale Orchestés di Roma. Specializzata in produzioni di alto profilo culturale e pedagogico, ha danzato - fra i tanti - per il Teatro dell’Opera Nazionale di Bucarest e per importanti istituzioni museali tra cui il Museo MART di Rovereto, il Museo Nazionale D’Arte Orientale ‘Giuseppe Tucci", il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, il Museo Nazionale Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini,  il Museo delle Arti del XXI Secolo MAXXI e per l'Università La Sapienza, l'Università degli Studi di Roma Tre e l'Università degli Studi di Catania. È autrice di pubblicazioni sulla danza e diplomata presso la formazione Triennale di Movimento Creativo, metodo Garcia-Plevin. Dopo un lungo percorso di oltre sedici anni nella danza classica bharatanatyam (stile di Pandanallur) - e da sempre appassionata delle tematiche connesse ai culti shakta - ha appreso il repertorio  Odissi (stile di Debprasad Das) secondo la pedagogia tradizionale, in un rapporto individuale maestro-allievo presso la città-tempio di Puri in India. Pratica la Kali Vidya presso il Maa Bata Kali Bali Sahi Mandir di Puri in cui è stata adottata dalla relativa famiglia sacerdotale con il nome di Kali Devi.