LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA

Ishtar Inanna Durga Nana  LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro

LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA

di Marialuisa Sales

“Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.” 
Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”

Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.

Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati

LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro


L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan.
Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”. 
Dea Nana Battria LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro

Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.
(B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta).
Durga Nana ishtar Inanna LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro

La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese. 
Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):

LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro

La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.

Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India.
Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono.
Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana.
La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana.

Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati
dea nana tempio dea iside mirionima LA DEA NANA DELL'ANTICA BATTRIANA  di Marialuisa Sales  “Alcuni studiosi sono del parere che l'iconografia della Dea che cavalca un leone sia inizialmente stata introdotta dai sovrani Kushana che adoravano Nana, una variante dell'Ishtar mesopotamica o dell'Anahita persiana.”  Kartik Mishra in “Why does the Goddess Durga ride on a lion?”  Come sempre presentiamo dei brevi scritti che non hanno alcuna pretesa di ricerca accademica ma, in una modalità forse intuitiva e creativa nel loro dispiegarsi, hanno il mero obiettivo di fornire degli spunti di riflessione e ricerca. Il tema delle analogie tra la Dea indù Durga e Ishtar/Inanna viene quindi affrontato con questi brevi cenni introduttivi relativi alla primitiva Dea Nana, la cui iconografia sembra creare una connessione ideale tra il vicino oriente e l’India per il tramite dei regni indo-greci.) Blog con testi di proprietà intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestés - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati   L'Impero Kushana (I-III sec. d.C.)            L'impero dei Kushana durò circa dal I al III secolo d.C. e fu uno Stato sovranazionale che al suo apice (dal 105 al 250 d.C. circa) si estendeva dal Tagikistan al Mar Caspio e all'Hindukush (Afghanistan) fino alla valle del Gange, inglobando parte dell'Asia centrale e dell'Hindustan. Venne fondato dalla tribù cinese degli Yuezhi, provenienti dall'attuale Xinjiang. Ebbe contatti diplomatici con l'Impero Romano, l'Impero Persiano e la Cina e fu a lungo al centro degli scambi tra oriente e occidente. Governò anche su molti seguaci indiani dell’Arya Santana Dharma residenti nell’Hindustan. Per comprendere la confluenza iconografica fra due divinità geograficamente alquanto distanti iniziamo a descrivere gli attributi della Dea Nana, (chiamata nel dialetto greco dei Kushana: Νανα, Ναναια, Ναναϸαο) divinità femminile kushana dall'antica Battriana, quindi una variante della Amma Nana pan-Asiatica, fusione dell'Inanna-Ishtar sumero-babilonese nella sua forma kushana con la divinità persiana e zoroastriana Harahuati Ardvi Sura Anahita. Tale similitudine iconografica era alquanto comune fra le Divinità adorate dai Kushana. I territori dell’Impero Kushana comprendevano le regioni di lingua iraniana di Sogdiana, Ferghana, Bactriana, Arachosia, Gandhara, Taxila e il territorio indiano della regione di Mathura. Immagini della Dea Nana sono state ritrovate in Afghanistan, Tagikistan, Uzbekistan e Pakistan nord-occidentale. Le rappresentazioni di Nana sono conosciute in Afghanistan fino al VI e V secolo a.C. In Afghanistan e Pakistan il nome della Dea è mutato in Nawi, che nella lingua pashtu contemporanea significa “sposa”.  Dea Nana Battria  “Il nome Nana è attestato su monete di Sapadbizes, un re del I sec a.C. originario della Scizia, il cui dominio precede immediatamente quello dei Kushana. In questo caso Nana è raffigurata nella sua forma zoomorfa come un leone. Nana poi riappare due secoli più tardi su monete e sigilli degli Imperatori Kushana, come avviene con Kanishka I verso la metà del II secolo d.C.  L'iscrizione fatta scolpire in lingua bactriana e greca da Kanishka I a Rabatak (nell’attuale Afghanistan) invoca la Dea con tratti guerrieri, poiché viene lodata come Dea della guerra assisa e scortata da un Leone. Fu al contempo adorata come Dea della fertilità, della saggezza e delle acque (in particolare quelle del fiume Indo, chiamato Harahuati nell'Avesta e posto sotto la protezione della Dea Ardvi Sura Anahita.” (B.N. Mukherjee, “Nana on Lion”, The Asiatica Society, Calcutta). Durga Nana ishtar Inanna  La Dea Nana di origine centroasiatica, se da un lato anticipa l’elemento guerriero che troviamo come costante nella Dea Durga adorata dagli Hindu, dall’altro riprende quella coincidenza fra Dea dell’amore e Dea della guerra che  caratterizza l'Inanna-Ishtar sumero-babilonese.  Quanto al ruolo della Dea Nana e della sua cavalcatura ferina, riportiamo parte dell’introduzione dell’archeologo indiano B.N. Mukherjee nella sua monografia numismatica “Nana on Lion” (edito da “The Asiatica Society, Calcutta”):           “La presenza della celebre Dea babilonese-sumerica Nana su diverse monete dell'Impero Kushana è un fatto ben noto. Così lo è anche la sua identificazione con l'antica divinità accadico-assira Ishtar e con la Dea Persiana Anahita. Anahata (o Anahita), il cui culto forse non era tanto antico quanto quello di Ishtar o di Nana, è descritta in un'epigrafe di Susa in cui viene invocata da Artaserse II Mnemone (405-3358 a.C.). Secondo l’astrologo babilonese Benosso (35 - 270 a.C. circa) lo stesso Shahinshah achemenide avrebbe eretto statue di Afrodite-Anahita nei Templi delle grandi città del suo Impero, fra cui Bactria. Ella è anche raffigurata a Palmyra su tavolette votive di argilla mentre alcuni sigilli lì rinvenuti contengono l’immagine di Ishtar. (...)”.  Questi dati attestano la diffusione del culto di Nana e delle Divinità a Lei assimilate in determinate aree dell’Asia nei secoli precedenti la diffusione del cristianesimo. Il culto della Dea Nana babilonese e dell'originaria Ishtar assira testimoniano la popolarità di Nana e anche delle altre Dee assimilate in alcune parti dell'Asia nei secoli antecedenti l’inizio dell'era cristiana. Questo culti oggi sono estinti, mentre il culto di Durga è invece ancor oggi molto popolare e praticato quotidianamente in India. Le testimonianze cui abbiamo fatto riferimento indicano l'esistenza di culti femminili e di Anahita stessa nei territori successivamente inclusi nell'Impero Kushana e in località confinanti, come Palmyra, che erano importanti centri di sosta carovaniera negli scambi commerciali fra Roma con l'Oriente, relazioni che i Kushana migliorarono e incrementarono. Ecco quindi in che modo Nana (ossia Anahita, Ishtar e Durga) è stata anticamente adorata in alcune regioni incorporate nell'Impero Kushana. La sua frequente presenza su diversi tipi di monete può alludere alla sua popolarità in una parte della vasta area del Subcontinente Indiano, in quanto il culto di questa importante Dea asiatica si impose sia entro il Dharma Hindu che presso la sua ancella, l'arte indiana dea nana tempio dea iside mirionima Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro
Moneta di Sapadbizes (10 a.C circa ), con il leone, il crescente lunare e la scritta Ναναια sul retro

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