TEATRO INDO-GRECO - I GRECI IN INDIA

Marialuisa Sales Nangiar Kuthu L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA Ormai molti anni or sono intrapresi un lungo percorso nel teatro-danza dell'India, profondamente ispirata dal testo "De Saltatione" di Luciano da Samosata e dalla raffinata ed eloquente sintesi dell'arte del Gandhara. E' rendendo omaggio alla sapiente figura dell'"orchestรฉs" - il danzatore pantomimo che riunisce in sรฉ l'artista, il matematico, il pedagogo e il filosofo - che intraprendiamo la pubblicazione di materiale poco conosciuto o spesso inedito in Italia, mirando a far conoscere il teatro-danza indiano in una nuova luce che renda consapevoli di come esso ci possa far comprendere meglio aspetti e tradizioni sottili dell'ormai perduta sacralitร  del teatro occidentale.  Buona lettura.  Blog con testi di proprietร  intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestรฉs - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati. E' permessa la condivisione sui social. E' vietata l'importazione parziale o totale dei testi su altri siti o pubblicazioni cartacee.    L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA  Estratto dall'articolo "I GRECI IN INDIA" di M. Morani  articolo completo originale in questo link  "Ma รจ nel teatro che alcuni hanno pensato di potere percepire in modo piรน consistente il modello greco. Se ci furono insediamenti Greci in India, ci furono anche rappresentazioni di drammi greci in India. Non รจ pensabile che, tra tutti i Greci, solo i Greci che abitavano in India rinunciassero alle rappresentazioni di drammi o ai festival drammatici [100]. Del resto, i drammi greci erano rappresentati anche al di fuori dell’ambito culturale greco se, come ci attesta Plutarco [101], la testa di Crasso dopo la battaglia di Carre potรฉ essere usata a Susa come appropriato attrezzo scenico per una rappresentazione delle Baccanti di Euripide. Siamo alla corte regale dei Parti, non siamo nel mondo greco, ma anche qui la produzione teatrale greca evidentemente รจ conosciuta e viene apprezzata.   Del fatto che il teatro greco, e in particolare le tragedie di Sofocle, fosse noto in India abbiamo la certezza documentaria: a Peshawar รจ stato trovato un frammento di vaso (oggi conservato nel museo di Lahore) fabbricato in loco sul quale รจ rappresentata una scena dell’Antigone (Emone che prega Creonte di non condannare a morte Antigone). Secondo quanto notava Weber, nell’esercito di Alessandro c’erano mimi, giocolieri, artisti da circo, che Alessandro intendeva usare come “mezzo per l’ellenizzazione dell’Oriente” [102].   Tra dramma indiano e commedia nuova sembrano sussistere dei legami. Non รจ solamente la presenza delle yavanฤซ, le raffinate danzatrici greche (o forse rinomate etere, da cui le colleghe indiana, a quanto pare, avrebbero avuto molto da imparare) che nei drammi di Kฤlidฤsa fan sempre parte del sรฉguito del re, o il fatto che yavanikฤ ‘greca’ sia il nome dato al tendaggio che fa da sfondo alla scena, a motivare questa impressione.  Sta di fatto che sia la nea sia il dramma indiano hanno una consonanza singolare nella formulazione degli intrecci: le vicende amorose di una coppia, che per una qualunque motivo si separa, le peripezie che portano allo scioglimento dell’azione e al ritrovarsi dei due amanti, e soprattutto, spesso il riconoscimento dell’identitร  dell’altro per mezzo di un oggetto che era stato smarrito. Anche la presenza di personaggi fissi che presentano caratteristiche somiglianti (p.es. lo schiavo della commedia greco-romana e il vidลซแนฃaka, un brahmano compagno di sollazzi, e soprattutto di pranzi, del protagonista) รจ un’altra coincidenza importante [103].   Nella ลšakuntalฤ riconosciuta di Kฤlidฤsa, per citare il piรน apprezzato esempio di dramma indiano e il piรน noto anche nella tradizione occidentale, l’oggetto indispensabile per il riconoscimento รจ l’anello che il re Duฤ—yanta aveva lasciato alla donna nel momento di allontanarsi da lei e che viene perso durante un’abluzione rituale, cosรฌ che la donna non puรฒ opporre all’amante, immemore di lei per le conseguenze di una maledizione, lo strumento che farebbe cadere il velo d’oblio che gli offusca la memoria: l’anello ricomparirร  in sรฉguito, pescato nel ventre di un pesce, e la sua vista riporterร  alla memoria del re l’episodio della donna che ha colpevolmente abbandonato insieme col bambino che aveva in seno. La conclusione positiva (dal momento che il dramma indiano presuppone sempre una conclusione positiva e aborrisce qualunque situazione violenta o sanguinosa) avverrร  in questo caso per altra via. Ma si รจ visto che anche nel Mudrฤrakแนฃasa, che pure ha una posizione anomala nella storia del teatro indiano, รจ l’anello col sigillo del ministro, perso dalla sua consorte, a costituire il fulcro essenziale della trama.   Sarebbe indubbiamente semplicistico e riduttivo attribuire semplicemente all’imitazione del teatro greco la nascita di una tradizione teatrale in India [104]. Altre ipotesi sono state fatte: dal progressivo sviluppo di situazioni dialogate quali si hanno fin dagl’inni vedici, alla crescente popolaritร  di un teatro di ombre o di un teatro di marionette che si svolge sulle pubbliche piazze, alle rappresentazioni di mimi. Senza pervenire a conclusioni eccessive, si puรฒ benissimo pensare a un’azione catalizzatrice che il dramma greco potรฉ avere sul nascente teatro indiano. Tra i piรน antichi autori di drammi si annoverano il giร  citato Aล›vaghoแนฃa e Bhฤแนฃa: autore di drammi apprezzati e citati nel periodo antico (Kฤlidฤsa lo nomina espressamente come uno dei suoi predecessori), quest’ultimo ha conosciuto un lungo periodo d’oblio, e solamente all’inizio del XX secolo sono tornati alla luce alcuni dei suoi drammi. Purtroppo l’impossibilitร  di determinare delle coordinate cronologiche precise (per Bhฤแนฃa si suppone un’epoca che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C.) non consente neppure di stabilire se tra la definitiva maturazione del teatro indiano e la presenza dei Greci in India c’รจ o meno un rapporto cronologico.   L’ipotesi dell’influsso greco fu formulata fin dalle prime stampe occidentali della ลšakuntalฤ di Kฤlidฤsa: Weber nel 1851, poi Windisch nel Congresso degli Orientalisti tenutosi a Berlino nel 1881, poi altri studiosi avevano osservato alcune coincidenze tra dramma indiano e la commedia nuova; l’ipotesi poi trovรฒ sempre meno consenso tra gli studiosi [105]. Se si potesse in qualche modo avvalorare la tesi di Lรฉvi, secondo cui la forma definitiva del dramma indiano sarebbe stata fissata a Mathurฤ nel I sec. a.C. [106], l’ipotesi di un influsso greco sulla nascita del teatro indiano farebbe un grosso balzo in avanti. Purtroppo questa ipotesi, benchรฉ affascinante, ha poche probabilitร  di essere provata in modo definitivo, e cosรฌ il problema del possibile rapporto greco continua ad essere, per chi si pone nella prospettiva dell’India, nient’altro che una questione irritante [107]."

L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA

Ormai molti anni or sono intrapresi un lungo percorso nel teatro-danza dell'India, profondamente ispirata dal testo "De Saltatione" di Luciano da Samosata e dalla raffinata ed eloquente sintesi dell'arte del Gandhara. E' rendendo omaggio alla sapiente figura dell'"orchestรฉs" - il danzatore pantomimo che riunisce in sรฉ l'artista, il matematico, il pedagogo e il filosofo - che intraprendiamo la pubblicazione di materiale poco conosciuto o spesso inedito in Italia, mirando a far conoscere il teatro-danza indiano in una nuova luce che renda consapevoli di come esso ci possa far comprendere meglio aspetti e tradizioni sottili dell'ormai perduta sacralitร  del teatro occidentale.

Buona lettura.

Blog con testi di proprietร  intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestรฉs - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati. E' permessa la condivisione sui social. E' vietata l'importazione parziale o totale dei testi su altri siti o pubblicazioni cartacee.


L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA

Estratto dall'articolo "I GRECI IN INDIA" di M. Morani

articolo completo originale in questo link

"Ma รจ nel teatro che alcuni hanno pensato di potere percepire in modo piรน consistente il modello greco. Se ci furono insediamenti Greci in India, ci furono anche rappresentazioni di drammi greci in India. Non รจ pensabile che, tra tutti i Greci, solo i Greci che abitavano in India rinunciassero alle rappresentazioni di drammi o ai festival drammatici [100]. Del resto, i drammi greci erano rappresentati anche al di fuori dell’ambito culturale greco se, come ci attesta Plutarco [101], la testa di Crasso dopo la battaglia di Carre potรฉ essere usata a Susa come appropriato attrezzo scenico per una rappresentazione delle Baccanti di Euripide. Siamo alla corte regale dei Parti, non siamo nel mondo greco, ma anche qui la produzione teatrale greca evidentemente รจ conosciuta e viene apprezzata. 

Del fatto che il teatro greco, e in particolare le tragedie di Sofocle, fosse noto in India abbiamo la certezza documentaria: a Peshawar รจ stato trovato un frammento di vaso (oggi conservato nel museo di Lahore) fabbricato in loco sul quale รจ rappresentata una scena dell’Antigone (Emone che prega Creonte di non condannare a morte Antigone). Secondo quanto notava Weber, nell’esercito di Alessandro c’erano mimi, giocolieri, artisti da circo, che Alessandro intendeva usare come “mezzo per l’ellenizzazione dell’Oriente” [102]. 

Tra dramma indiano e commedia nuova sembrano sussistere dei legami. Non รจ solamente la presenza delle yavanฤซ, le raffinate danzatrici greche (o forse rinomate etere, da cui le colleghe indiana, a quanto pare, avrebbero avuto molto da imparare) che nei drammi di Kฤlidฤsa fan sempre parte del sรฉguito del re, o il fatto che yavanikฤ ‘greca’ sia il nome dato al tendaggio che fa da sfondo alla scena, a motivare questa impressione.

Sta di fatto che sia la nea sia il dramma indiano hanno una consonanza singolare nella formulazione degli intrecci: le vicende amorose di una coppia, che per una qualunque motivo si separa, le peripezie che portano allo scioglimento dell’azione e al ritrovarsi dei due amanti, e soprattutto, spesso il riconoscimento dell’identitร  dell’altro per mezzo di un oggetto che era stato smarrito. Anche la presenza di personaggi fissi che presentano caratteristiche somiglianti (p.es. lo schiavo della commedia greco-romana e il vidลซแนฃaka, un brahmano compagno di sollazzi, e soprattutto di pranzi, del protagonista) รจ un’altra coincidenza importante [103]. 

Nella ลšakuntalฤ riconosciuta di Kฤlidฤsa, per citare il piรน apprezzato esempio di dramma indiano e il piรน noto anche nella tradizione occidentale, l’oggetto indispensabile per il riconoscimento รจ l’anello che il re Duฤ—yanta aveva lasciato alla donna nel momento di allontanarsi da lei e che viene perso durante un’abluzione rituale, cosรฌ che la donna non puรฒ opporre all’amante, immemore di lei per le conseguenze di una maledizione, lo strumento che farebbe cadere il velo d’oblio che gli offusca la memoria: l’anello ricomparirร  in sรฉguito, pescato nel ventre di un pesce, e la sua vista riporterร  alla memoria del re l’episodio della donna che ha colpevolmente abbandonato insieme col bambino che aveva in seno. La conclusione positiva (dal momento che il dramma indiano presuppone sempre una conclusione positiva e aborrisce qualunque situazione violenta o sanguinosa) avverrร  in questo caso per altra via. Ma si รจ visto che anche nel Mudrฤrakแนฃasa, che pure ha una posizione anomala nella storia del teatro indiano, รจ l’anello col sigillo del ministro, perso dalla sua consorte, a costituire il fulcro essenziale della trama. 

Sarebbe indubbiamente semplicistico e riduttivo attribuire semplicemente all’imitazione del teatro greco la nascita di una tradizione teatrale in India [104]. Altre ipotesi sono state fatte: dal progressivo sviluppo di situazioni dialogate quali si hanno fin dagl’inni vedici, alla crescente popolaritร  di un teatro di ombre o di un teatro di marionette che si svolge sulle pubbliche piazze, alle rappresentazioni di mimi. Senza pervenire a conclusioni eccessive, si puรฒ benissimo pensare a un’azione catalizzatrice che il dramma greco potรฉ avere sul nascente teatro indiano. Tra i piรน antichi autori di drammi si annoverano il giร  citato Aล›vaghoแนฃa e Bhฤแนฃa: autore di drammi apprezzati e citati nel periodo antico (Kฤlidฤsa lo nomina espressamente come uno dei suoi predecessori), quest’ultimo ha conosciuto un lungo periodo d’oblio, e solamente all’inizio del XX secolo sono tornati alla luce alcuni dei suoi drammi. Purtroppo l’impossibilitร  di determinare delle coordinate cronologiche precise (per Bhฤแนฃa si suppone un’epoca che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C.) non consente neppure di stabilire se tra la definitiva maturazione del teatro indiano e la presenza dei Greci in India c’รจ o meno un rapporto cronologico. 

L’ipotesi dell’influsso greco fu formulata fin dalle prime stampe occidentali della ลšakuntalฤ di Kฤlidฤsa: Weber nel 1851, poi Windisch nel Congresso degli Orientalisti tenutosi a Berlino nel 1881, poi altri studiosi avevano osservato alcune coincidenze tra dramma indiano e la commedia nuova; l’ipotesi poi trovรฒ sempre meno consenso tra gli studiosi [105]. Se si potesse in qualche modo avvalorare la tesi di Lรฉvi, secondo cui la forma definitiva del dramma indiano sarebbe stata fissata a Mathurฤ nel I sec. a.C. [106], l’ipotesi di un influsso greco sulla nascita del teatro indiano farebbe un grosso balzo in avanti. Purtroppo questa ipotesi, benchรฉ affascinante, ha poche probabilitร  di essere provata in modo definitivo, e cosรฌ il problema del possibile rapporto greco continua ad essere, per chi si pone nella prospettiva dell’India, nient’altro che una questione irritante [107]." 

FONTE: I GRECI IN INDIA http://www.rivistazetesis.it/India.htm

Arte indo greca L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA Ormai molti anni or sono intrapresi un lungo percorso nel teatro-danza dell'India, profondamente ispirata dal testo "De Saltatione" di Luciano da Samosata e dalla raffinata ed eloquente sintesi dell'arte del Gandhara. E' rendendo omaggio alla sapiente figura dell'"orchestรฉs" - il danzatore pantomimo che riunisce in sรฉ l'artista, il matematico, il pedagogo e il filosofo - che intraprendiamo la pubblicazione di materiale poco conosciuto o spesso inedito in Italia, mirando a far conoscere il teatro-danza indiano in una nuova luce che renda consapevoli di come esso ci possa far comprendere meglio aspetti e tradizioni sottili dell'ormai perduta sacralitร  del teatro occidentale.  Buona lettura.  Blog con testi di proprietร  intellettuale dell’Associazione Culturale Orchestรฉs - Marialuisa Sales©. Tutti i Diritti Riservati. E' permessa la condivisione sui social. E' vietata l'importazione parziale o totale dei testi su altri siti o pubblicazioni cartacee.    L'ARTE DEL TEATRO TRA LA GRECIA E L'INDIA  Estratto dall'articolo "I GRECI IN INDIA" di M. Morani  articolo completo originale in questo link  "Ma รจ nel teatro che alcuni hanno pensato di potere percepire in modo piรน consistente il modello greco. Se ci furono insediamenti Greci in India, ci furono anche rappresentazioni di drammi greci in India. Non รจ pensabile che, tra tutti i Greci, solo i Greci che abitavano in India rinunciassero alle rappresentazioni di drammi o ai festival drammatici [100]. Del resto, i drammi greci erano rappresentati anche al di fuori dell’ambito culturale greco se, come ci attesta Plutarco [101], la testa di Crasso dopo la battaglia di Carre potรฉ essere usata a Susa come appropriato attrezzo scenico per una rappresentazione delle Baccanti di Euripide. Siamo alla corte regale dei Parti, non siamo nel mondo greco, ma anche qui la produzione teatrale greca evidentemente รจ conosciuta e viene apprezzata.   Del fatto che il teatro greco, e in particolare le tragedie di Sofocle, fosse noto in India abbiamo la certezza documentaria: a Peshawar รจ stato trovato un frammento di vaso (oggi conservato nel museo di Lahore) fabbricato in loco sul quale รจ rappresentata una scena dell’Antigone (Emone che prega Creonte di non condannare a morte Antigone). Secondo quanto notava Weber, nell’esercito di Alessandro c’erano mimi, giocolieri, artisti da circo, che Alessandro intendeva usare come “mezzo per l’ellenizzazione dell’Oriente” [102].   Tra dramma indiano e commedia nuova sembrano sussistere dei legami. Non รจ solamente la presenza delle yavanฤซ, le raffinate danzatrici greche (o forse rinomate etere, da cui le colleghe indiana, a quanto pare, avrebbero avuto molto da imparare) che nei drammi di Kฤlidฤsa fan sempre parte del sรฉguito del re, o il fatto che yavanikฤ ‘greca’ sia il nome dato al tendaggio che fa da sfondo alla scena, a motivare questa impressione.  Sta di fatto che sia la nea sia il dramma indiano hanno una consonanza singolare nella formulazione degli intrecci: le vicende amorose di una coppia, che per una qualunque motivo si separa, le peripezie che portano allo scioglimento dell’azione e al ritrovarsi dei due amanti, e soprattutto, spesso il riconoscimento dell’identitร  dell’altro per mezzo di un oggetto che era stato smarrito. Anche la presenza di personaggi fissi che presentano caratteristiche somiglianti (p.es. lo schiavo della commedia greco-romana e il vidลซแนฃaka, un brahmano compagno di sollazzi, e soprattutto di pranzi, del protagonista) รจ un’altra coincidenza importante [103].   Nella ลšakuntalฤ riconosciuta di Kฤlidฤsa, per citare il piรน apprezzato esempio di dramma indiano e il piรน noto anche nella tradizione occidentale, l’oggetto indispensabile per il riconoscimento รจ l’anello che il re Duฤ—yanta aveva lasciato alla donna nel momento di allontanarsi da lei e che viene perso durante un’abluzione rituale, cosรฌ che la donna non puรฒ opporre all’amante, immemore di lei per le conseguenze di una maledizione, lo strumento che farebbe cadere il velo d’oblio che gli offusca la memoria: l’anello ricomparirร  in sรฉguito, pescato nel ventre di un pesce, e la sua vista riporterร  alla memoria del re l’episodio della donna che ha colpevolmente abbandonato insieme col bambino che aveva in seno. La conclusione positiva (dal momento che il dramma indiano presuppone sempre una conclusione positiva e aborrisce qualunque situazione violenta o sanguinosa) avverrร  in questo caso per altra via. Ma si รจ visto che anche nel Mudrฤrakแนฃasa, che pure ha una posizione anomala nella storia del teatro indiano, รจ l’anello col sigillo del ministro, perso dalla sua consorte, a costituire il fulcro essenziale della trama.   Sarebbe indubbiamente semplicistico e riduttivo attribuire semplicemente all’imitazione del teatro greco la nascita di una tradizione teatrale in India [104]. Altre ipotesi sono state fatte: dal progressivo sviluppo di situazioni dialogate quali si hanno fin dagl’inni vedici, alla crescente popolaritร  di un teatro di ombre o di un teatro di marionette che si svolge sulle pubbliche piazze, alle rappresentazioni di mimi. Senza pervenire a conclusioni eccessive, si puรฒ benissimo pensare a un’azione catalizzatrice che il dramma greco potรฉ avere sul nascente teatro indiano. Tra i piรน antichi autori di drammi si annoverano il giร  citato Aล›vaghoแนฃa e Bhฤแนฃa: autore di drammi apprezzati e citati nel periodo antico (Kฤlidฤsa lo nomina espressamente come uno dei suoi predecessori), quest’ultimo ha conosciuto un lungo periodo d’oblio, e solamente all’inizio del XX secolo sono tornati alla luce alcuni dei suoi drammi. Purtroppo l’impossibilitร  di determinare delle coordinate cronologiche precise (per Bhฤแนฃa si suppone un’epoca che va dal II sec. a.C. al II sec. d.C.) non consente neppure di stabilire se tra la definitiva maturazione del teatro indiano e la presenza dei Greci in India c’รจ o meno un rapporto cronologico.   L’ipotesi dell’influsso greco fu formulata fin dalle prime stampe occidentali della ลšakuntalฤ di Kฤlidฤsa: Weber nel 1851, poi Windisch nel Congresso degli Orientalisti tenutosi a Berlino nel 1881, poi altri studiosi avevano osservato alcune coincidenze tra dramma indiano e la commedia nuova; l’ipotesi poi trovรฒ sempre meno consenso tra gli studiosi [105]. Se si potesse in qualche modo avvalorare la tesi di Lรฉvi, secondo cui la forma definitiva del dramma indiano sarebbe stata fissata a Mathurฤ nel I sec. a.C. [106], l’ipotesi di un influsso greco sulla nascita del teatro indiano farebbe un grosso balzo in avanti. Purtroppo questa ipotesi, benchรฉ affascinante, ha poche probabilitร  di essere provata in modo definitivo, e cosรฌ il problema del possibile rapporto greco continua ad essere, per chi si pone nella prospettiva dell’India, nient’altro che una questione irritante [107]."


0 Commenti